Un maledetto lieto fine by Bianca Marconero

Un maledetto lieto fine by Bianca Marconero

autore:Bianca Marconero [Marconero, Bianca]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Romance, Contemporary
ISBN: 9788822728500
editore: Newton Compton editori
pubblicato: 2019-02-06T16:00:00+00:00


Capitolo 19

Agnese ricomincia da capo (parte I)

Oggi Brando ha il suo ultimo esame.

Ho pensato di andare alla facoltà di lettere, e ho deciso di non andare.

Ho pensato di andare e ho deciso di non farlo, senza interruzioni, per tutta la durata di una giornata interminabile in cui ho vegetato senza la forza di fare altro.

Pier sta lavorando al media store ed è, come me, in attesa di notizie. Ha promesso che appena sa qualcosa me lo dice.

Su Isabella non posso contare. È in una spa fuori città. Papà le ha suggerito di lasciare Roma perché, nei giorni scorsi, aveva chiesto l’auto blu, manifestando l’intenzione di accompagnare suo figlio all’ultimo esame.

Papà non era d’accordo. «Sarebbe troppo stressante, meglio se non ci pensi. Anzi, cogli l’occasione per una ventiquattr’ore disintossicante», ha suggerito, e giusto per far capire che margine di decisione le lasciava ha chiamato all’istante il signor Martini Borghi, uno dei suoi segretari, chiedendo di organizzare la cosa.

Isabella, lo riconosco, ha provato a protestare, ma lui le ha rammentato che non solo il medico che l’ha in cura alla Salus, ma anche Mattia, che tra i tirocinanti è quello che la segue, sono dell’avviso che sia meglio bandire ogni forma di inquietudine e starsene sereni.

Alla fine si è rassegnata a partire questa mattina.

Confesso che per la prima volta mi ha fatto pena. C’è qualcosa di vessatorio nello sforzo di estirpare da questa donna ogni turbamento. Anche quello legittimo, come l’apprensione per l’unico figlio che ha.

È come se papà le negasse il diritto di stare in ansia per lui. Come se le suggerisse che l’amore che prova per Brando sia nocivo.

Una patologia da curare, né più, né meno.

Sono convinta che papà sia in buona fede, ma che talvolta sia geloso di Brando.

Comunque, spero che adesso Isabella sia sotto le mani di una bravissima massaggiatrice, avvolta dal profumo degli olii essenziali e non stia pensando all’esame di suo figlio. La mia ansia è a un livello tale che compensa la mancanza della sua. Sono nervosa perché spero vada bene, ma soprattutto perché sia Isabella, sia Pier danno per certo che oggi Brando ritornerà a casa.

Lui torna e io devo fare di tutto per dimostrargli che, primo, non sono arrabbiata con lui, secondo, sono dispiaciutissima per quello che è accaduto e, terzo, voglio che siamo amici.

Questi undici giorni senza di lui sono stati orribili.

Sto in camera mia, affacciata alla finestra, gli occhi al parco, quando lo vedo arrivare. A piedi. Senza stampelle. Lo zaino sulle spalle.

Lo seguo in silenzio, con il cuore che batte, furioso.

Entrerà come sempre dalla nostra scala comune.

Mi precipito alla porta, ma non la apro. Resto in attesa dei suoi passi. Li sento rallentare davanti alla mia camera, trattengo il fiato. Spero con tutta me stessa che bussi, che sia lui a cercarmi, ma non sono fortunata.

Riprende a camminare.

Decido di scendere in biblioteca. Stasera si cena presto, perché papà esce. Non mi esalta l’idea che il mio primo incontro con Brando sia una cena a tre con mio padre ma, poiché non ho potere di cambiare le cose, devo farmela andare bene.



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